Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

Urla tu che urlo anch'io!

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La TV “gridata” e il silenzio come risposta130 esperti tra psicologi, psicopedagogisti e sociologi, hanno recentemente evidenziato come nella TV italiana ci sia un litigio ogni due minuti di programmazione. In tutto, tra Rai, Mediaset e La7 oltre 38 ore al giorno sono a rischio offese, urla e sopraffazione. Oltre ai litigi, a essere sotto accusa ci sono gli insulti (indicati dall'85 per cento degli esperti), le urla (73 per cento) e il sovrapporsi agli altri (66 per cento) senza lasciare la possibilità di replica. La TV come specchio della società o come cattiva maestra? O entrambe le cose?
Eppure c’è stato qualcuno che, pur avendo tutte le ragioni, alle false accuse e alle offese ha risposto con il silenzio. E lo ha fatto per me e per te...

L’avvenimento è di circa 2000 anni fa. Le accuse erano false e infamanti, a rischio c’era una condanna a morte. Era gente del suo stesso popolo, gente molto religiosa, quella che gli imputava cose non vere. Ma l’uomo sotto accusa scelse di non rispondere nulla. Lo stesso popolo lo trascinò poi davanti alle autorità militari, chiedendo che fosse condannato. Allora il governatore gli disse: Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano! Nuovamente l’uomo non rispose nulla. E arrivarono le ingiurie, le derisioni. Gli sputarono anche in faccia. Poi, dopo averlo flagellato, lo uccisero barbaramente.

Di lui e di quegli avvenimenti era già stato scritto, ben 700 anni prima: Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprí la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprí la bocca.

Ma perché questa non-reazione? Non aveva forse diritto, lui che era completamente innocente, di alzare la voce, di difendersi dalle false accuse, di reagire? Perché non lo ha fatto? Perché?

La risposta ci viene fornita con chiarezza, ed è sempre una risposta scritta: “...Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme. Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno. Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente; egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti.”

Sì quell’uomo era Gesù, come avevate sicuramente capito subito. Alla reazione ha preferito il silenzio, alla difesa il lasciar fare. E questo perché aveva un compito: salvarci, in silenzio, mentre la folla gridava: Crocifiggilo! Crocifiggilo!

Oggi in TV ogni due minuti ci sarà un litigio, un’offesa, un insulto, una sopraffazione.
Noi oggi preferiamo guardare ad un altro Maestro, ringraziandoLo per quel suo silenzio e per quello che ha significato.

Gesù possiamo accettarlo in ogni momento nel nostro cuore. E la TV possiamo sempre spegnerla.

>>Riferimenti biblici: Vangelo di Marco 14:55-61; 15:1-37; Libro di Isaia 53:7; 1 Lettera di Pietro 2:21-24.<<

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