L’uragano Sandy che ha colpito violentemente le coste orientali degli Stati Uniti, provocando decine di morti e numerosissimi danni, non si è abbattuto solo lì. Prima di arrivare nel Nord America e di essere seguito nella sua evoluzione da milioni di spettatori in tutto il mondo, aveva scaricato la sua violenza distruttrice anche su Haiti e Cuba. Almeno 70 morti, centinaia di dispersi, il 70% dei raccolti del sud di Haiti andato perduto. L’avevate saputo? Molto probabilmente no. Ma che differenza c’è tra le decine di morti ad Haiti e quelle di New York?
Ad Haiti ci sono ancora centinaia di migliaia di persone in condizioni disperate a causa del terribile terremoto di tre anni fa. Tante altre sciagure, anche politiche, hanno colpito negli anni questo paese. Ed è forse per questo che non se ne parla più. Tanto loro sono abituati alle disgrazie… Quindi fa senz’altro più effetto vedere l’acqua sommergere la capitale del vizio del gioco d’azzardo, Atlantic City, o le strade di Manhattan, che la fiumana spazzare via una baraccopoli haitiana. Di sicuro fa più audience.
No, non vogliamo esprimere un giudizio errato, dicendo che i morti di Haiti contano di più di quelli di New York, ma vogliamo affermare che non è vero nemmeno il contrario. Come diceva il Signore nella sua legge: “Non commetterete iniquità nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia” (Levitico 19:15).
Abbiamo un giudizio equo quando osserviamo i fatti di cronaca? Ce l’hanno i mass media nel proporceli? Ci colpisce di più la disgrazia capitata ad un attore famoso di quella di un poveraccio qualsiasi?
Come cristiani, se dobbiamo scegliere, dovremo metterci principalmente dalla parte dei senza voce:
“Apri la bocca in favore del muto, per sostenere la causa di tutti gli infelici; apri la bocca, giudica con giustizia, fa’ ragione al misero e al bisognoso.” (Proverbi 31:8,9).
Preghiamo per tutti i sopravvissuti colpiti dall’uragano, siano essi a New York, Atlantic City, Haiti o Cuba. Preghiamo che possano aggrapparsi a Colui che non ha riguardi personali, ma che sa consolare i cuori di ognuno.
E lo stesso dovrebbero fare tutti coloro che sono stati colpiti da qualche “uragano” che ha sconvolto le loro vite, in attesa che venga il regno di pace a cui sono invitati tutti coloro che confidano in Dio, dove il re Cristo “… regnerà secondo giustizia... Quell’uomo sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l’uragano, come dei corsi d’acqua in luogo arido, come l’ombra di una gran roccia in una terra riarsa.” (Isaia 32:1-2).