Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

L’impronta di Dio

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L'affannosa ricerca delle origini“La «particella di Dio» ha lasciato un’impronta”, è il titolo di un articolo apparso sul Corriere della Sera del 14 dicembre. Di cosa si sta parlando? Di una scoperta fatta dal Cern di Ginevra riguardo l’ipotetico bosone di Higgs, che starebbe alla base della formazione dell’Universo. Questa particella, definita “di Dio” dal fisico premio Nobel Leon Max Lederman, avrebbe ora fatto capolino in uno degli esperimenti fatti con il superacceleratore LHC, nel quale si cercano di riprodurre le condizioni dell’universo in una frazione di secondo dopo il Big Bang. Ma, fisica a parte, possiamo davvero trovare un’impronta di Dio?

La Lettera agli Ebrei inizia presentando Gesù con queste parole: “Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi. Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi.” (Ebrei 1:1-3).

Quindi il Nuovo Testamento ci presenta qualcuno, che è stato visto da migliaia di persone del suo tempo, come l’impronta della sostanza stessa di Dio o, per dirla con un altro passo della Scrittura, colui che era “in forma di Dio” (Filippesi 2:6), egli stesso Dio: “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere” (Vangelo di Giovanni 1:18).

Gesù era lì, nel principio dell’Universo, e non solo come creatore, ma come sostenitore stesso di tutto, inizio e fine di ogni cosa: “Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura;  poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.” (Colossesi 1:15-17).

Perché l’impronta di Dio si sarebbe quindi manifestata agli uomini? Lasciamo ancora parlare la Bibbia: “Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. Anche voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo” (Colossesi 1:19-23).

C’era un bisogno, derivato dalla nostra natura decaduta, e il Padre ha provveduto alla soluzione per noi. Non una soluzione qualsiasi, ma una che passa attraverso l’offerta di sé, quel sacrificio unico fatto per me e per te.

Non è che al Cern stanno forse cercando, tra le silenti particelle, ciò che invece, in quanto Parola di Dio, “era Dio. Essa era nel principio con Dio” e che poi “è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità” (Vangelo di Giovanni 1:1, 2, 14)?

Preghiamo affinché la sua grazia, il dono gratuito di salvezza, possa essere accolta da ognuno che si avvicina con cuore sincero a colui che è l’impronta di Dio. Magari lasciando riposare in pace i bosoni.

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