Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

Libertà ad ogni costo!

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Verso una società di diritti senza doveri?Ormai si invocano diritti e libertà in ogni settore della vita umana. Il diritto alla libertà di espressione e opinione qualunque essa sia e in qualunque forma; il diritto ad avere figli in ogni modo e a qualunque età; il diritto di un politico a violare le leggi, se il tutto rimane nell’ambito della sfera privata (!); la libertà ad ostentare la propria sessualità e la propria religione e a rivendicare diritti di ogni genere in relazione ad esse; etc. etc. Poco importa se questo va a discapito di altri, se offende qualcuno, se scandalizza altri, se mentre si rivendicano diritti e libertà, in mille altre situazioni (talvolta ben più gravi e pesanti) le libertà e i diritti personali vengono costantemente violati. Molta ipocrisia e un falso concetto di libertà e diritto stanno dietro a molte di queste situazioni.

Solo per fare un piccolo esempio, si fanno leggi o si emettono sentenze per liberalizzare ogni sorta di violenza nei cartoni animati per bambini o in internet (in nome del diritto alla libertà di espressione), ma allo stesso tempo non si fa ancora veramente nulla di concreto per fermare la violenza che donne e bambini subiscono in ogni parte del mondo, dove ogni diritto è loro negato o, particolarmente nel mondo occidentale, dove proprio quelle libertà istigano alla violenza e alla violazione delle libertà e dei diritti altrui. Qui non si tratta, visto che non si fa nulla in un caso, di togliere eventuali diritti in un altro. Si tratta semmai di capire le priorità e di lottare per quelle. Si tratta anche di capire che diritto e libertà non vogliono dire (almeno così dovrebbe) anarchia e totale permissivismo.

Gesù parlò ai suoi contemporanei del concetto di libertà, offrendo una libertà totale dalla più grande schiavitù dell’uomo, quella dal peccato: “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi… Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.” (Giovanni 8:31-32, 36).

L’apostolo Paolo rivendicava la sua libertà in Cristo, con tutto quello che essa portava, anche e soprattutto davanti ai religiosi ipocriti, spiegando però bene cosa implicava (e non) la libertà cristiana: “Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica.” (1 Corinzi 10:23)

“Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù (= le regole religiose della Legge, contrapposte alla libertà cristiana portata dalla grazia)… Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri” (Galati 5:1, 13).

La libertà cristiana non è “faccio quello voglio, sempre e a qualunque costo”, come spiega anche l’apostolo Pietro: “Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio.” (1 Pietro 2:16).
La libertà cristiana è collegata con il servizio, con l’amore verso il prossimo, liberati da Gesù dalle nostre paure, dai nostri ostacoli mentali, dai nostri pregiudizi, dal nostro egoismo.
La libertà cristiana è innanzitutto ricerca del diritto dell’altro, non del proprio. È anche rinuncia a un proprio diritto, se questo è di ostacolo ad altri.

I credenti della chiesa di Corinto potevano far valere dei diritti che avevano, frutto della loro libertà cristiana, ma Paolo avverte: “Ma badate che questo vostro diritto non diventi un inciampo per i deboli.” (1 Corinzi 8:9).
Lo stesso Paolo avrebbe avuto dei diritti, in varie sfere della sua vita, ma poiché questi potevano in qualche modo essere di impedimento ad altri, ecco quale era il suo atteggiamento: “non abbiamo fatto uso di questo diritto; anzi, sopportiamo ogni cosa per non creare alcun ostacolo al vangelo di Cristo…. Io però non ho fatto alcun uso di questi diritti… se un cibo scandalizza mio fratello, non mangerò mai più carne, per non scandalizzare mio fratello” (1 Corinzi 9:12, 15; 8:13).

Siamo pronti non solo a non far valere certi nostri (presunti o reali) diritti o libertà, se questi calpestano in qualche modo quelli altrui? Siamo pronti anche a rinunciarvi per il bene comune o anche solo per quello di una singola persona?
Per fare questo servirebbe essere spinti dall’amore, non dall’egoismo, dalla ricerca innanzitutto del bene degli altri, non del proprio. Bisognerebbe saper guardare il mondo con gli occhi di chi sa vedere i veri bisogni, le vere priorità. Servirebbe… bisognerebbe.

“Se vedi nella provincia l’oppressione del povero e la violazione del diritto e della giustizia, non te ne meravigliare; poiché sopra un uomo in alto veglia uno che sta più in alto, e sopra di loro sta un Altissimo.” (Ecclesiaste 5:8)

“Quando uno schiaccia sotto i piedi tutti i prigionieri della terra, quando uno vìola i diritti di un uomo in presenza dell’Altissimo, quando si fa torto a qualcuno nella sua causa, il Signore non lo vede forse?” (Lamentazioni 3:34-36)

“Ma io dicevo: «Invano ho faticato; inutilmente e per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso il SIGNORE, la mia ricompensa è presso il mio Dio» … Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno.” (Isaia 49:4; Salmo 37:6)

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