Un interessante inchiesta fatta negli Stati Uniti rivela che «le ricerche hanno determinato che ogni giorno, ogni individuo può ricevere dalle 10 alle 200 informazioni false» (www.repubblica.it). Se ognuno di noi ne riceve così tante, vuol dire che qualcuno le dice, che tutti mentono. Altre ricerche in passato hanno dimostrato che ogni persona mente dalle 3 alle 10 volte al giorno, altre hanno presentato dati ben più inquietanti (fino a 200 menzogne al giorno). Altri ancora affermano che sarebbe impossibile vivere senza mentire.
Ma è proprio così? Possiamo quindi fare a meno della verità ma non della menzogna?
Lo dice la scienza, dati alla mano. Tutti mentono e lo fanno spesso. Lo fanno per interesse personale in primo luogo, per trarne un qualche vantaggio. Altri lo fanno con l’intento cattivo di frodare il prossimo, di ingannare. Altri dicono di farlo per amore, per non far soffrire…
Crediamo che nessuna persona al mondo, con un minimo di onestà intellettuale, possa sottrarsi ad ammettere questa evidenza. Dalla prima bugia di Satana ad Eva nel giardino dell’Eden e alla sua “mezza verità” in risposta al tentatore, tutti siamo stati contaminati dal flagello della menzogna.
Anche la Bibbia lo afferma con chiarezza, sia in riferimento al popolo d’Israele che a tutti gli uomini:
“Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con verità; si appoggiano su ciò che non è, dicono menzogne, concepiscono il male, partoriscono l’iniquità.” (Isaia 59:4)
“Infatti, dal più piccolo al più grande, sono tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna.” (Geremia 6:13)
“Dicevo nel mio turbamento: «Ogni uomo è bugiardo»”. (Salmo 116:11)
E ogni qual volta mentiamo siamo più simili al padre della menzogna, come diceva Gesù agli ipocriti (cioè “coloro che recitano, attori”, quindi falsi) religiosi farisei: “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna.” (Giovanni 8:44).
In un mondo che ha paura della verità e che fugge sempre più le verità assolute (e se ne parliamo al plurale, hanno ragione – vedi l’articolo “Cos’è verità?” che, tra l’altro, è il secondo articolo più letto tra quelli da noi pubblicati) ci rifugiamo nella menzogna in ogni settore e a tutti i livelli.
E le menzogne hanno un enorme costo sociale, come la stessa inchiesta americana rivela, quantificando che, almeno per il mercato statunitense, «secondo gli studi, in media ogni società perde il 5% dei guadagni annuali a causa di frodi, per un totale di circa 3.5 trilioni di dollari ogni anno», aggiungendo anche che «… il dato rilevante dello studio non è tanto l'incredibile numero di bugie, ma il fatto che la menzogna sia ormai parte integrante del nostro quotidiano. Ogni giorno porta in dote un fiume sostanzialmente inesauribile di informazioni non vere che influiscono profondamente sulla nostra vita. Sistemi per difendersi ce ne sono, uno su tutti: comunicare all'esterno che nella propria sfera di influenze non c'è spazio per la menzogna. Un metodo che può portare più risultati che procedure tecniche e tecnologiche di rilevamento di frodi e bugie. Anche perché il costo del falso non è solo economico. "E' un prezzo emozionale e psicologico, tutti paghiamo per gli inganni"».
Ma è quando entriamo nel campo spirituale che la menzogna acquista un potere devastante. Chiunque prenda la verità rivelata di Dio e ne faccia commercio, speculazione, “verità” personale, non fa altro che fare come coloro che “hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore” (Romani 1:25), falsificando le sue parole, semplicemente aggiungendo o togliendo quello che ci ha insegnato nella sua Parola: “Non aggiungere nulla alle sue parole, perché egli non ti rimproveri e tu sia trovato bugiardo.” (Proverbi 30:6).
E la sorte dei bugiardi impenitenti non è certo felice: “Ma per i codardi, gli increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda»” (Apocalisse 21:8).
Non c’è quindi spazio per le finzioni e per le ipocrisie davanti a Dio. Quello che diciamo di essere, anche quando ci dichiariamo cristiani (quindi riguarda anche noi, anche chi sta scrivendo questo articolo!!!), viene messo al vaglio della pratica. Una su tutte: “Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto.” (1 Giovanni 4:20).
Stiamo perciò attenti a dire la verità, non solo a Dio e agli altri, ma anche a noi stessi, senza ingannarci da soli.
La vera conversione a Cristo è invece un passo di fede verso la verità e la libertà che questa concede: “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32).
Perché quindi non sperimentarla, perché non farla nostra e vedere come possiamo vivere una vita nella verità? Certo, qualche volta dovremo pagarne il prezzo, ma del resto il nostro Signore è stato chiaro: “Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo” (Efesini 4:25). Chi è di Cristo ama la verità e vive quell’amore che “gioisce con la verità” (1 Corinzi 13:6).
Perciò ecco il caldo invito e le promesse che il Signore fa a tutti noi: “Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal dire il falso” (1 Pietro 3:10).