Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

La signora 0,81 centesimi

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Consumismo e povertà, generosità e uguaglianzaL’incontro con una povera donna, disposta a dividere con altri il poco che aveva, costituisce un episodio che ci incoraggia a donare anche in tempi in cui le risorse economiche diminuiscono. Condividere e donare in proporzione alle nostre possibilità è un’indicazione chiara che riceviamo dalla Parola del Signore e che non dovremmo mai dimenticare di tenere in seria considerazione e di … vivere.

Davanti alla cassa numero tre c’era una disperata fila, ma quasi tutti avevamo solo alcuni prodotti sul cestino. Avevo scelto questa cassa perché le altre abbondavano di carrelli stracolmi di spesa. Subito dietro di me era arrivata una signora anziana, mingherlina e simpaticamente vestita. Le sue mani avevano le dita deformate dall’età e, molto verosimilmente, dal duro lavoro sostenuto. Il suo viso era decisamente né triste né gioioso, ma apatico e spento.

Chi ci precedeva alla cassa stava pagando e la cassiera già aveva azionato il tappeto di gomma per far avanzare la mia spesa. La signora sistemò una sola confezione di carne e accennò ad un lieve cenno di sorriso. Risposi volentieri come due persone. Vicino a noi c’era l’abbondanza, il superfluo, l’ostentazione pagana del benessere ma io e lei eravamo tacitamente confluenti sulla realtà della sua spesa. Avevo notato che la confezione di carne conteneva solo alcuni pezzi di polmone, le frattaglie più a buon mercato di tutta l’Ipercoop. L’etichetta portava, ben evidenziato, il prezzo totale: 0,81 centesimi di euro. Sapevo che non aveva comprato il polmone per il gatto, come si fa ai Parioli (quartiere signorile di Roma), perciò le domandai, comunque sperando di essermi sbagliato: “Come lo cucinate?”, indicando con gli occhi il suo polmone. “Con tanta cipolla e sedano” fu la sua veloce risposta.

A quel punto mi accorsi che il suo viso aveva aperto la cortina d’apatia e discretamente mi guardava come se volesse invitarmi. Che bella era diventata la sua espressione nel momento che comunicava, senza parole, la disponibilità e la generosità di una persona povera a condividere un pezzo di polmone ben cucinato!

Grazie, signora senza nome, senza vitalizi privilegiati, senza bonus, senza Suv, senza cene in maschera, senza ribalta mediatica ma sola con il tuo polmone da 0,81 centesimi!

Ipercoop, Supermercato, Triscount, Discount, ecc…: tutti nomi altisonanti di templi pagani del consumismo sfrenato dove migliaia di prodotti vengono offerti con tecniche raffinate di seduzione fatta di colori, di altezza visiva calcolata al centimetro, di percorsi obbligati che montano il desiderio di avere, di offerte speciali alle quali se non rispondi ti senti uno sciocco. Viene calcolato perfino che, durante gli ultimi metri prima della cassa, puoi essere annoiato dall’attesa e quindi caramelle, cioccolatini, gomme da masticare, sono in bella mostra per far stendere la mano avida di sollievo.

Ma la “signora 0,81 centesimi” non poteva rispondere alle sirene. Era una povera, una che non conta nelle aule dei parlamenti comunali, provinciali, regionali, nazionali ed europei. Una che contribuirà a fine anno, con “soli” 25 euro di ulteriori ritenute sulla tredicesima della pensione, a risanare i conti non pagati da individui privilegiati da leggi inique che loro stessi hanno votato.

Nei templi pagani del falso benessere ci sono tanti esclusi che silenziosamente urlano senza successo alle coscienze di questi pazzi dissipatori, ladri di risorse pubbliche. Però i mestieranti politici ci permettono grandi centri commerciali, addormentando ad arte il “principio di uguaglianza” così ben descritto in 2 Corinzi 8:12-15!

La buona volontà, quando c’è, è gradita in ragione di quello che uno possiede e non di quello che non ha. Infatti non si tratta di mettere voi nel bisogno per dare sollievo agli altri, ma di seguire un principio di uguaglianza; nelle attuali circostanze la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, perché la loro abbondanza supplisca altresì al vostro bisogno, affinché ci sia uguaglianza, secondo quel che è scritto: «Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco non ne ebbe troppo poco».

Leggiamo il testo e domandiamoci: dove è andata a finire la gente italiana di buon senso? Quando il buon “cuore” italiano ha avuto questo mortale infarto? Stipendi da favola; vitalizi a cinque stelle con solo pochi mesi di (non mi viene la parola…) lavoro; bonus per spese di rappresentanza che rappresentavano l’impresentabile; macchine blu, Suv blu, vacanze blu… e la “signora 0,81 centesimi” a pochi isolati distante. Fiumi di denaro pubblico dove nessuno adotta un freno e dall’altro gocce di risorse per chi è costretto a sopravvivere con il timore che la goccia potrebbe ulteriormente rimpicciolire.

[…] crediamo che la proclamazione del Vangelo di salvezza sia anche un Vangelo di emancipazione umana e di uguaglianza in modo che “Chi aveva raccolto molto non ne ebbe di troppo, e chi aveva raccolto poco non ne ebbe troppo poco”.

Mauro Magrini [tratto da Il Cristiano, dicembre 2012]

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