Ogni volta che esce una classifica sullo stato di benessere degli italiani si scopre che Bolzano è sempre ai vertici per stile di vita, ricchezza, ambiente, ecc. Un’inchiesta, pubblicata dal Sole 24Ore, ci dice che i bolzanini sono stati anche i più felici d’Italia nel 2008.
Eppure siamo una delle regioni a più alto tasso di suicidi, nettamente sopra la media nazionale; un matrimonio su quattro fallisce e i divorzi sono triplicati dagli anni ’80 a oggi; molti sudtirolesi di lingua tedesca vedono il loro vivere qui come una condizione che può essere rappresentata solo come una corona di spine; ecc....
Su cosa si basa la quindi la nostra felicità? Ma... siamo veramente felici?
Il Signore Gesù, parlando con i suoi discepoli, cita molto spesso la felicità, come uno degli obiettivi che lui ha per loro e per tutti coloro che credono in lui.
Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. (Vangelo di Giovanni 15:11)
Una prima riflessione su questo versetto nasce dal fatto che la gioia che Gesù vuole dare non è qualcosa che va e viene, dipendente dalle circostanze, ma qualcosa che dimora, che abita in maniera permanente in colui che confida in lui. E questa è già una grande differenza con qualsiasi altra situazione di felicità che può venirci dal mondo. Non è una gioia frutto di una situazione positiva, di un innamoramento, un successo economico, un regalo o un acquisto desiderato, una gratificazione lavorativa, ecc. Non nasce da qualcosa che io posso aver fatto o vissuto, ma dalla profonda consapevolezza di qualcosa che lui ha fatto per me. Qualcosa di stabile, immutabile, eterno.
La seconda considerazione è che la gioia offerta da Gesù è completa. Quando una cosa è completa vuol dire che che non c’è bisogno di aggiungergi nulla. Mi basta, mi soddisfa pienamente, non ho bisogno né desiderio di cercare altro.
Ci saranno situazioni, circostanze in cui cercherò altri momenti di felicità, ma so allo stesso tempo che saranno effimere, passeggere. Se ho posto la mia fede in colui che non tradisce mai, so che lì nel profondo del mio cuore, c’è una felicità che niente e nessuno potrà mai portami via.
Care amiche e amici bolzanini, non sappiamo se e quanto siete felici, quanto gioite in questa ‘isola felice’ che sembra essere la nostra città, ma sappiamo che per tutti la felicità è qualcosa di passeggero, fatta di momenti. Poi torna la vita di sempre, a volte accompagnata da un grande vuoto per la gioia che fu e che non abbiamo più. O forse quel vuoto c’è per una gioia che non abbiamo avuto mai.
Crediamo quindi che tutti noi abbiamo bisogno di una felicità basata su qualcosa di ben più stabile. C’è qualcuno che ce la vuole offrire e che ci chiede di cercala, di cercarLo:
Fino ad ora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa. (Vangelo di Giovanni 16:24).