Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

Il giorno della perdita e la notte del guadagno

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Il vero guadagno e la domanda più importanteSe c’è una cosa che fa infuriare gli uomini con pochi scrupoli e molti interessi in questo mondo, è senz’altro quella di veder minacciata la propria fonte di guadagno. Se ci riflettiamo bene però la cosa è molto più comune e vicina a noi di quanto non si pensi. Oggi come ieri, per non correre il rischio di dover abbassare il proprio stile di vita, i governi dei paesi ricchi e potenti fanno guerre per accaparrarsi le fonti di ricchezze, qualunque esse siano e ovunque esse siano, meglio se in paesi poveri o in quelli che rappresentano una qualche forma di minaccia. Che si chiami oro, petrolio, acqua o quant’altro, se tu hai quello di cui io ho bisogno per continuare a vivere bene, vengo da te e me lo prendo, anche a costo di aizzarti tutto il mondo contro, pur di giustificare la mia azione.
Questa considerazione ci va venire in mente un fatto, successo a Filippi in Macedonia, intorno all’anno 50 d.C...

Con il loro dire avevano sconvolto la città. Avevano anche messo a tacere una “profetessa”, un’indovina che procurava lauti guadagni ai suoi padroni. Dovevano fermarli ad ogni costo. Aizzarono contro di loro le autorità del luogo e tutta la cittadinanza. La scusa era quella delle religione, visto che quelli portavano un insegnamento diverso (toccate il portafoglio alle persone e tutti diventano all’improvviso paladini del proprio dio). Processo sommario e immediata condanna: “Dategli una buona serie di frustate e poi sbatteteli nella parte più interna del carcere. E tu, carceriere, vedi di controllarli attentamente e di mettere delle robuste catene ai loro piedi!”.
Vari fatti successero quella notte nel carcere di Filippi: Paolo e Sila, i due arrestati, nonostante le numerose ferite cantavano inni a Dio, mentre tutti gli altri ascoltavano; un terremoto violento scosse le mura del carcere e le porte si aprirono. Il carceriere, ancora sconvolto da tutti quegli avvenimenti e data per scontata la fuga di tutti i prigionieri (e soprattutto di quei due sobillatori), stava per togliersi la vita. In fin dei conti lui stava dormendo quando venne il terremoto ed era sua la responsabilità di custodire attentamente quei due.
Ma Paolo e Sila, erano ancora lì e gli gridarono: “Non farti del male, perché siamo tutti qui!”.
Il carceriere si rese conto che qualcosa di straordinario era avvenuto e che quel dio che quei due predicavano era veramente Dio! Loro non lo facevano per interesse personale, non ci guadagnavano nulla, anzi erano disposti a subire le peggiori cose in nome Suo, cantando persino! Ed ora che potevano approfittare della situazione e scappare, erano invece ancora lì e per prima cosa si preoccupavano di lui e della sua incolumità. Ed ecco che gli nasce forte, spontanea una domanda: “Signori, che devo fare per essere salvato?”. La risposta fu qualcosa all’apparenza semplice, troppo semplice: Credi nel Signore Gesù e sarai salvato”. Come? Possibile? Lui aveva chiesto cosa si dovesse fare e loro gli rispondono che non c’era nulla da fare, che c’era solo da credere. Niente sacrifici o opere particolari da compiere, niente soldi da dare, niente intermediari, niente di niente. Solo fede, ma in una persona ben specifica: Gesù.
Paolo e Sila a quel punto si presero un po’ di tempo per spiegare loro bene come stavano le cose. Il carceriere e la sua famiglia si misero ad ascoltare, attentamente, e quella stessa notte ricevettero quella salvezza di cui parlavano Paolo e Sila. Non guadagnarono denaro, ma vita.

E il resto della città? E tutti quei cittadini religiosi? E quelli che mettevano il guadagno prima di ogni altra cosa? Ben presto scoprirono che Paolo e Sila erano cittadini romani, quindi parte di quell’Impero di cui anche loro, volenti o nolenti, facevano parte. Si scusarono per le frustate e la prigione, ma li pregarono di andarsene dalla loro città. In fin dei conti c’era un business da portare avanti, e senza porsi tante domande.

Riferimenti biblici: Libro degli Atti, capitolo 16.

E tu? Forse anche tu vorresti saperne un po’ di più e trovare una risposta alla domanda: Che devo fare per essere salvato? La risposta può venire solo dalla Parola di Dio, che ha come obiettivo proprio quello di farcelo scoprire. Leggila qui

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