Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

Essere santi

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Beatificazione o business?La beatificazione di papa Giovanni Paolo II, come la proclamazione di qualunque santo, lascia perplessi milioni di cristiani nel mondo. Nella Bibbia non troviamo nessun riferimento a pratiche del genere. Può qualcuno, sulla terra, proclamare beato o santo colui che dovrebbe essere già in cielo, alla presenza di Dio? Inoltre, la Bibbia definisce beato e santo chiunque crede in Dio, senza alcun merito personale, ma solo sulla base della fede in quello che Dio ha fatto per noi in Cristo. Cosa succede quindi a Roma in questi giorni?

La beatificazione è quel processo con il quale la chiesa cattolica sancisce che una persona defunta è salita direttamente in paradiso e che, da quel momento, può intercedere per tutti quelli che la invocano. Questa è la prima fase che può portare alla canonizzazione, cioè alla dichiarazione ufficiale di santità.
Il termine “beato” (dal latino beatus ‘benedetto’) viene usato nella Bibbia come traduzione del greco makarios e a sua volta dell’ebraico ashrê. Per la Scrittura i beati sono tutti quelli che confidano in Dio, tutti quelli che, credendo, ricevono il perdono dei propri peccati, senza merito ma solo sulla base della propria fede nell’opera di Gesù:

Provate e vedrete quanto il SIGNORE è buono! Beato l’uomo che confida in lui. (Salmo 34:8)

Beato chiunque teme il SIGNORE e cammina nelle sue vie! (Salmo 128:1)

Tuttavia il SIGNORE desidera farvi grazia, per questo sorgerà per concedervi misericordia; poiché il SIGNORE è un Dio di giustizia. Beati quelli che sperano in lui! (Isaia 30:18)

«Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l’uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato». (Romani 4:7-8)

I due termini per “santo” che troviamo nella Bibbia sono quello ebraico, usato nell’Antico Testamento [qodesh] e quello greco, usato nel Nuovo Testamento [agios]. Una parola comune, che troviamo nelle sue varie forme più di 1000 volte e che indica tutto ciò che è separato, consacrato per Dio.
L’essere santo è una delle caratteristiche stesse di Dio, che egli mette in relazione con il suo popolo: “Parla a tutta la comunità dei figli d’Israele, e di’ loro: “Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo.” (Levitico 19:2). Israele avrebbe dovuto essere un popolo santo, separato e consacrato per Dio, come Dio stesso fece dire per bocca di Mosè: “Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele».” (Esodo 19:5-6). Un popolo di viventi quindi, non di morti.

La venuta di Gesù ha permesso, attraverso il suo sacrificio, che tutti coloro che hanno fede in lui ricevano lo Spirito Santo, che santifica (= rende santi) tutti i credenti: “… siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.” (1 Corinzi 6:11). Questo nuovo popolo di credenti viene chiamato chiesa (dal greco ekklesia = ‘chiamati fuori’) e anch’esso ha un compito speciale: “anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.” (1 Pietro 2:5). Tutti i credenti sono sacerdoti, tutti i credenti sono santi.
Basta leggere una qualsiasi delle Lettere del Nuovo Testamento, per capire come il riferimento è sempre e solo a persone viventi: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l’Acaia… Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso… Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi… Tutti i santi vi salutano” (2 Corinzi 1:1; Efesini 1:1; Filippesi 1:1; 2 Corinzi 13:12).

È quindi il Dio santo, che grazie all’opera di Gesù e per mezzo dello Spirito Santo, che benedice e rende santi tutti quelli che hanno fede in lui, i quali devono e possono vivere una vita santificata, consacrata a Dio. Non è una cosa riservata a pochi, non è qualcosa che ha a che fare con alcuni eletti e, soprattutto, riguarda le persone in vita.
È solo nel 993, ad opera di papa Giovanni XV, che la chiesa cattolica promuove la canonizzazione dei santi.

Quanto al potere di intercessione di questi beati e santi morti in favore dei vivi, la Bibbia anche in questo caso è assolutamente chiara: “Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi?” (Isaia 8:19). L’unico che può intermediare fra noi e Dio è Gesù:

Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti… (1 Timoteo 2:5-6)

In questi giorni a Roma assisteremo dunque ad un atto che, come abbiamo visto, non ha alcuna base scritturale ma che è frutto solo dell’invenzione umana. Centinaia di migliaia di persone si riverseranno nella città, milioni di euro verranno spesi e andranno ad alimentare le casse vaticane e tutto il mercato turistico-alberghiero (che ha provveduto, per l’occasione, a moltiplicare a dismisura i prezzi) e quello dell’oggettistica “sacra”. Sinceramente proviamo tanta tristezza di fronte ad eventi di questo genere, allo sfruttamento a scopi propagandistici e commerciali di un evento che nulla ha di cristiano.
Concludiamo ancora con le parole dell’apostolo Paolo agli anziani (e santi) della chiesa di Efeso: “E ora vi affido a Dio e alla Parola della sua grazia, la quale può edificarvi e darvi l’eredità di tutti i santificati.” (Atti 20:32).
L’invito nostro è quindi quello di andare non a Roma, ma a Colui che solo può rendere ogni persona beata e santa, tramite un atto di fede personale in Lui e nella sua Parola.

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