Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

Che cos’è verità?

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Verità = LibertàChiunque segua un qualsiasi dibattito politico si troverà di fronte sempre più spesso ad affermazioni contrapposte. Una parte afferma che quello che dice è la pura verità e accusa l’oppositore politico di menzogna. Stessa cosa succede dall’altra parte. Un giornale non fa in tempo a fare una rivelazione sensazionale su questo o quel personaggio o partito, che subito qualcuno la smentisce tacciandola come falsa. La stessa contrapposizione la troviamo in tanti altri settori quali la Scienza, la Medicina, l’Alimentazione, ecc. Anche la Storia più recente, e quindi più documentata, è frutto di continuo di revisionismo... Esiste quindi la verità o è, come recita un detto comune, “in mezzo” a due affermazioni contrapposte? C’è qualcosa o qualcuno su cui possiamo fare pieno affidamento, essendo sicuri che quello che dice è assolutamente vero?

Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici, sono re; io sono nato per questo e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce». Pilato gli disse: «Che cos’è verità?» E detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo colpa in lui. (Vangelo di Giovanni 18:37-38)

Una delle domande più famose della storia è proprio quella che Pilato fece a Gesù, subito prima della sua condanna a morte: Che cos’è verità? Ancora oggi moltissimi si interrogano su cosa sia di fatto verità, facendo però in genere una distinzione tra verità soggettiva e oggettiva, tra verità relativa e assoluta.

La verità soggettiva dipende da quello che io ritengo essere vero, in base alla mia esperienza, conoscenza o scelta. Se faccio affermazioni del tipo “quello è il miglior cantante del mondo” o “questo è il più bel film mai fatto” è chiaro che sto facendo una affermazione soggettiva e la mia verità non corrisponde necessariamente a quella dell’altro. Ci possono essere anche affermazioni di verità scientifiche che rientrano comunque nel soggettivo, perché non sostenute da prove inconfutabili, ma solo dalle conclusioni personali di chi le ha elaborate.

La verità oggettiva dovrebbe invece nascere proprio dal riscontro di qualcosa su cui nessuno può obiettare. Se dico “se metti la mano nel fuoco ti scotterai”, sto dicendo una verità oggettiva, frutto di un’esperienza comune, pienamente verificabile, come un calcolo matematico.

La verità relativa è spesso legata a determinate circostanze o punti di vista. Se dico che il bagno a casa mia sta in fondo a destra può essere una verità oggettiva, se tutti stiamo guardando nella stessa direzione, ma diventa assolutamente relativa se uno si trova in un’altra posizione della casa.

La verità assoluta viene in genere relegata a valori universali, collegati con la morale o, più spesso con la religione. In questi ultimi casi, vista la mancanza di un riscontro oggettivo assoluto, molti tendono a negare la possibilità dell’esistenza stessa della verità assoluta. Si parla quindi al limite di ‘una’ verità piuttosto che parlare de ‘la’ verità. Anzi, chi, nel campo della fede, parla dell’esistenza della verità assoluta, viene spesso tacciato di fanatismo, fondamentalismo o settarismo.

Notiamo questa ultima differenza anche nel discorso di Gesù e Pilato. Gesù dice: ‘io sono nato per questo e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce’. In tutti è due i casi nel testo greco c’è l’articolo davanti al riferimento alla verità fatto da Gesù. Gesù non sta parlando di una verità qualsiasi, di qualcosa di soggettivo o di relativo, ma di qualcosa di assoluto.
La conseguente domanda di Pilato fa trasparire una probabile dose di ironia e/o profonda insicurezza: ‘Pilato gli disse: «Che cos’è verità?»’, dove verità è senza articolo. Per Pilato non solo non esiste una verità assoluta, ma ovviamente non riconosce nemmeno in colui che ha davanti uno che può dirgli qualcosa riguardo ad un’eventuale verità assoluta. Pilato non vuole neanche ascoltare la replica di Gesù, ma ‘detto questo, uscì’, dove il tempo del verbo ‘uscire’ indica qui un’azione istantanea.

Il significato di verità

La parola greca usata nella Bibbia per ‘verità’ è alêtheia, che deriva dal verbo lanthanô ‘essere sconosciuto, essere nascosto’ o ‘dimenticare’, preceduto dall’alfa privativo che ci porta al significato generale di ‘non nascosto, non sconosciuto’. La verità riguarda quindi qualcosa che è stato svelato, rivelato.

La verità rivelata: Gesù e la Parola di Dio

La Bibbia ci dice chiaramente che la verità è stata rivelata, manifestata al mondo: E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre... Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. (Giovanni 1:14, 17). Questo non vuol dire che non ci fosse la verità prima della venuta di Cristo, ma che proprio con la sua venuta la verità è stata manifestata come tale nella sua persona.
Gesù affermerà questo con forza, parlando di se stesso: Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:6). La verità qui viene vista come qualcosa di assoluto, non soggetto a discussione. Lui è LA verità (non ce ne sono altre), Lui è LA via che porta al Padre (non ce ne sono altre), Lui è LA vita (non c’è altro modo per ottenerla).
La fede sta in questo, credere che per mezzo di Gesù LA verità di Dio è giunta fino a noi, per condurci a Lui, attraverso l’accettazione dell’unico sacrificio che ha potuto darci vita.
La nostra fede in Cristo, colui che è LA verità, non si basa sul fatto che noi siamo stati testimoni oculari della sua venuta, ma sulla rivelazione che la Scrittura ci fa della verità che è Cristo. Ecco perché Gesù mette la Parola di Dio sullo stesso suo piano di verità: Santificali nella verità: la tua parola è verità (Giovanni 17:17). Questa Parola è giunta a noi per mezzo dell’opera dello Spirito Santo, chiamato lo Spirito della verità (Giovanni 14:17, 15:26; 16:13). È lui che ci manifesta Gesù nella Parola di Dio: Ed è lo Spirito che ne rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. (1 Giovanni 5:6b).

Gli effetti della verità

Il Signore vuole essere sicuro che sia chiaro per tutti che la salvezza passa per la conoscenza e l’accettazione della Verità: Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». (Giovanni 8:31-32). Dal contesto di Giovanni 8:30 e seguenti, capiamo chiaramente che queste persone avevano fatto una dichiarazione di fede superficiale (vedi p. es. v. 44-45), ed ecco perché Gesù specifica loro che i veri discepoli sono quelli che perseverano (letteralmente: rimangono, dimorano) nella sua Parola. Solo quelli che si abbeverano a quella fonte e accettano con fede la Parola di Dio e la persona di Gesù in essa rivelata, possono avere la libertà che scaturisce dall’aver fatta propria la Verità. Gesù non si accontenta di aumentare il numero di credenti superficiali, ma vuole persone che abbiano una fede costante nella verità che salva.

Non c’è alcun merito personale in questo, chiunque può fare questo passo.

Ma... cosa vuol dire che la verità ci fa liberi? Liberi da che cosa? I versetti 33-36 di Giovanni 8 ce lo spiegano chiaramente. Non si tratta di una libertà filosofica o intellettuale, si tratta fondamentalmente di una libertà da una schiavitù: quella del peccato. La nostra prima, sincera accettazione di Cristo e della sua Parola, l’aver fatto abitare in noi la Verità, ha fatto sì che potessimo avere questa libertà. Non siamo ancora liberati dalla presenza del peccato ma non siamo più schiavi di esso e, soprattutto, siamo liberi dalle conseguenze del peccato.

Una libertà di questo tipo, frutto della accettazione e della dimora della Verità che è la Parola di Dio vivente e scritta, farà sì poi che anche i meccanismi del mondo avranno molta poca presa su di noi, liberandoci anche dalle tradizioni e dalle paure mondane. E dal bisogno di mentire.

Nessuno uomo può vantarsi di essere la verità. Nessuna religione può farlo. Noi vogliamo solo indicare chi ha affermato di esserlo, confermandolo con le sue azioni. Credergli o meno, fa parte della libertà che egli ha concesso ad ognuno di noi.
Ma se gli crediamo, se crediamo alla Verità avremo un’altra libertà, una vera libertà: Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. (Giovanni 8:36).
Non dobbiamo avere paura dell’esistenza della verità assoluta. Non facciamo come Pilato, liquidando il problema come irrisolvibile. Non domandiamoci cosa è verità, ma piuttosto chi è LA Verità. Cerchiamolo, e si farà trovare da noi.
Ricordiamoci poi che la verità assoluta porta ad una libertà assoluta. E qualcuno, la Verità in persona, ha pagato per darcela.

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