Giovanni 3:3

Gesù gli rispose:"In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio".

 

1 Pietro 1:3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella Sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

 

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

 

Al rogo!

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Bruciare i libri, bruciare il LibroRecentemente ha fatto scalpore l’idea del pastore Terry Jones di bruciare una copia del Corano in occasione dell’anniversario dell’attacco alle Torri gemelle e al Pentagono dell’11 settembre 2001. Unanime lo sdegno per il gesto, poi non messo in atto. In una parte del mondo musulmano questo fatto è stato usato per innescare nuovi atti di intolleranza verso tutto ciò che è cristiano. In questo caso i roghi ci sono stati davvero, ma di edifici di proprietà di cristiani, a volte anche con le persone dentro... L’insana idea del pastore Jones si commenta da sola ed anche il personaggio, con quella sua grossa pistola in bella mostra sulla sua scrivania. Quello che stupisce è la sorpresa per un gesto, quello del rogo di libri, ‘sacri’ e non, che si ripete da secoli. La Bibbia risulta essere uno dei ‘best-seller’ di questa inquietante classifica, solo che a bruciarla non sono stati solo i musulmani, ma soprattutto altri ‘cristiani’ per i quali la Bibbia dovrebbe costituire la base della loro fede.

Come ricorda Leo Löwenthal nel suo I roghi dei libri (Melangolo, 1991) gli imperatori romani Diocleziano e Costantino facevano a gara nel dare alle fiamme prima la letteratura cristiana e poi quella pagana. Ancor prima Alessandro Magno provvederà a bruciare il palazzo di Persepoli, con annessa biblioteca. Cesare si occuperà di ridurre in cenere la famosa biblioteca di Alessandria e via via fino ai giorni nostri, passando per i roghi di libri dei nazisti e dei sovietici.
Spesso il libro veniva bruciato insieme al suo autore o al possessore. In Francia, durante le guerre di religione fra cattolici e protestanti, fu mandato al rogo un libraio evangelico: a una forca innalzata vicino erano appesi il Vecchio Testamento e il Nuovo Testamento, che vennero poi bruciati a loro volta.
Un esempio particolarmente spaventoso della simultanea distruzione di un libro e di un essere umano è costituito dalla pratica, non rara al tempo delle guerre di religione, di conficcare in bocca e nelle ferite del protestante ucciso pagine della Bibbia proibita.
Parliamo della Bibbia come libro proibito. Infatti, faceva parte del famoso Index librorum prohibitorum, elenco di opere condannate dalla Chiesa Cattolica, uscito per la prima volta nel 1559. Tale indice conteneva appunto anche le versioni tradotte della Bibbia (insieme, per esempio, ad altri testi religiosi come il Talmud e il Corano), libro considerato proibito fino al 1758, ma la cui lettura è stata vivamente osteggiata fino a tempi recenti. Sarà solo nel 1966 che l’Index verrà messo definitivamente in pensione.
Per chi volesse saperne di più consigliamo un bel libro di Gigliola Fragnito, La Bibbia al rogo. La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura (Il Mulino, 1997).

Abbiamo detto che non mancano episodi di roghi di Bibbie anche ai giorni nostri, ma questo fatto non provoca nessuno scalpore, scandalo o sommossa popolare. Come le centinaia di copie del Nuovo Testamento date alle fiamme nella città israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su ordine del vicesindaco¹; come le centinaia di Bibbie bruciate da agenti di polizia cinese a Xishan, nello Yunnan meridionale²; come quelle bruciate nell’islamico Uzbekistan dopo un’irruzione in una chiesa battista da parte di 30 poliziotti³; o il rogo di Bibbie nel sagrato di una chiesa ortodossa di Asmara, in Eritrea, ad opera del clero copto... solo per fare qualche esempio e per far vedere che la ‘moda’ di bruciare le Bibbie c’è ancora oggi e che nasce in ogni tipo di ambiente (ebraico, pseudo ateo, islamico, cristiano).
Le persecuzioni contro i cristiani non sono cose da relegare solo al tempo dei Romani o al Medioevo. La World Christian Encyclopedia (2001) stima in 70 milioni i martiri cristiani di tutte le epoche e tutte le denominazioni (pari a circa tutte le vittime della I e II guerra mondiale insieme). Ebbene di questi 70 milioni, ben 45,4 sono stati martirizzati nel XX secolo!
Attualmente ci sono almeno 50 paesi al mondo dove i cristiani sono perseguitati (http://www.porteaperteitalia.org/index.php?wwlist), arrestati e talvolta uccisi. Il solo possedere una Bibbia diventa prova di colpevolezza e fa scatenare l’oppressione.

Cose c’è nella Bibbia di tanto pericoloso da doverla proibire, sequestrare, bruciare? Perché anche un certo mondo “cristiano” si è dato tanto da fare per non farla arrivare nelle nostre mani?

Crediamo che il modo migliore per rispondere a questa domanda sia quello di iniziare a leggerla.

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¹ Fonte: Ansa, 20 maggio 2008
² Fonte: Asianews, 1 febbraio 2008
³ Fonte: Asianews, 28 novembre 2006

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